Scrivono di lui

ENZO MINARELLI

Presentazione della mostra alla Galleria d’Arte 15, Piacenza 1984.

Mentre oggi è imperante un ricettario precotto di ritorno o di riflusso all’immagine pittorica, la sapienza di Sapiente consiste nella fedeltà alla tesi del suggerimento, al non detto, attraverso un segno che non si lascia penetrare, ma leggere per contorni, un tratteggio ammiccante e quindi un delineare corposo. Continuerò sempre ad amare la sineddoche visuale,che Sapiente pratica con sapienza, perché capace di riempire il simbolo, di spaziare e percorrere emotivamente l’interminabile corsia della fantasia .L’atmosfera è quella del sogno, e quindi l’associazione straniante, realizzata, a ragione, con una tecnica di pura osservanza collagistica, unisce ma allo stesso tempo dilata. Lo stesso discorso funziona anche via installazione, sostituendo al segno l’oggetto è simbolo e sintomo, causa e provocazione. Le lievi macchie di colore, diventano proprio il rifugio esistenziale della sapienza di Sapiente.